Bullismo: una delle cause del suicidio adolescenziale - di Ilaria Giani
Cagliari,
il suicidio di un'adolescente. Gli amici: "E' stata vittima dei
bulli"
Il suicidio di Carolina,
14 anni e il coro in rivolta su Twitter
Marco, suicida a 14 anni
perché gay: «Un gesto estremo per la paura dei bulli»
Questi
sono solo alcuni dei titoli di giornale che si vedono recentemente girando su
Internet.
Salta subito all’occhio quale sia il problema: sempre più ragazzi,
molto spesso troppo giovani, vengono costretti da persone che non si rendono
neanche conto della gravità delle loro azioni, a compiere gesti estremi. Molte
persone non comprendono il perché del suicidio, o meglio non comprendono il
motivo per il quale un ragazzo (o una ragazza) si suicidi; molti lo
classificano come un atto di debolezza o un gesto esageratamente drammatico,
non credono che sia possibile a soli 14 o 15 anni sentirsi talmente
intrappolato da non avere altra scelta se non di far finire tutto. Ma c’è di
più. Non è un semplice commento cattivo sulla maglietta che stai indossando, o
una bugia detta solo per farti sembrare qualcosa che non sei, o nemmeno uno
stupido pettegolezzo che ti fa terra bruciata intorno, è un insieme di fattori,
di accadimenti che portano una persona a dubitare non solo di se stessa ma
anche del mondo. E’ qualcosa che io ho provato in prima persona e che ho visto
accadere, è qualcosa che accade ogni giorno intorno a noi ma nessuno sembra
voler fare qualcosa a riguardo. Bisogna per forza aspettare che qualcuno muoia
prima di intervenire? E non parlo di semplici parole, ho passato anni ad
ascoltare persone dire che per combattere il bullismo bisogna parlarne con
qualcuno, io l’ho fatto, eppure non li ha fermati, anzi li ha fatti solo
incattivire di più; perché se ne parli con qualcuno loro insinueranno che hai
paura, e questo li renderà solo più determinati a continuare a farti paura, è
questo che vogliono, la tua paura li fa sentire più forti. Un altro
suggerimento gettonato è quello “di ignorarli”, si questo funziona… per un
giorno o due! Dire che prima o poi si stancheranno di prendersela con te perché
non reagisci in qualche modo è una gigantesca bugia! Anche in questo caso i
tuoi bulli non faranno altro che accanirsi, con l’obiettivo di spremerti fino a
che non otterranno qualcosa. Non mi metterò nemmeno a discutere con quelli che
sostengono che il miglior modo per liberarsi dei bulli sia servirgli un
assaggio della loro stessa medicina, perché dall’odio nasce solo altro odio,
con la differenza che l’ultimo è ancora più aspro e quindi di conseguenza più
pericoloso. Quindi, qual è la soluzione? Cosa si può fare per evitare altre
morti inutili? Personalmente, dalla mia esperienza, la cosa migliore (o meno
distruttiva) da fare da parte della vittima è stringere i denti ed andare
avanti, per quanto alcune volte possa essere difficile, o per quanto sembri che
non ci sia altra via d’uscita se non farla finita, bisogna resistere perché
prima o poi le cose cambieranno, e alla fine ne uscirai anche più forte di
quanto eri prima. D’altro canto si può intervenire anche sui bulli prima che
diventino tali: è necessario far capire ai ragazzi e alla ragazze il peso delle
loro azioni e delle loro parole; fargli capire quanto la visione di se stessa e
della vita di una persona può essere influenzata da un semplice commento
cattivo sulla maglietta che sta indossando, o una bugia detta solo per farla
sembrare qualcosa che non è, o uno stupido pettegolezzo che le farà terra
bruciata intorno. Bisogna capire tutto quello che facciamo o diciamo ha delle
conseguenze, e nel caso del bullismo sono gravi, basti guardare ai titoli di
giornale. Io sono sicura che nessuno vorrebbe essere la causa della morte di
una persona e che nessuno di quei ragazzi avrebbe immaginato che la persona che
avevano infastidito il giorno prima si sarebbe uccisa, ma è questo il punto:
mai dire di una persona che è scontata, mai dare a una persona della scontata,
perché nessuno sa come potrebbe reagire.
“Carrie aveva
qualche tipo di potere. Ma in fondo era come me… come tutti voi. Aveva
speranze, aveva paure, e noi l’abbiamo provocata. E una persona può sopportare
fino ad un certo punto prima di esplodere. ”- Carrie, Stephen King
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