"Il cacciatore di aquiloni" di Khaled Hosseini - di Rebecca Capozzi
C’è stato un tempo in cui Kabul
era una città in cui volavano gli aquiloni e in cui i bambini davano loro la
caccia. Quando iniziò la tragedia per il popolo afgano non rimase nulla
dei cacciatori di aquiloni.
La storia dell'Afghanistan degli
ultimi decenni è una storia terribile, fosca e tragica, di esistenze straziate ed umiliate, di
infanzie rubate.
Il romanzo è ambientato in Afghanistan dove nascono i due protagonisti,
Amir e Assan, ma successivamente si sposterà in America a San Francisco dove
Amir, che è il narratore dell’avvincente storia, si trasferisce con il padre Baba.
Numerosi i termini in lingua
araba che caratterizzano la narrazione, ma il linguaggio ad ogni modo è chiaro
e semplice. La narrazione non segue il tempo che scorre, perché spesso il
protagonista ci narra i suoi ricordi ed emozioni sia passati e che presenti. Vi
sono molti cenni storici e anche riferimenti
alla situazione politica del passato e di oggi dell’Afghanistan (degli ultimi
30 anni), si va infatti dalla caduta della monarchia, all’invasione russa ed
infine al regime talebano.
Amir, figlio del ricco commerciante Baba, vive
col padre in una grande, lussuosa villa con giardino; la madre - con grande
sconforto del padre - morì nel mettere alla luce il bimbo, cosa che Baba non ha
mai effettivamente perdonato al figlio. A far loro compagnia Alì, servitore di Baba da
sempre, ed il figlio Hassan, inseparabile compagno di Amir: i due, oltre a
trascorrere insieme le spensierate giornate dell'infanzia, formano una
formidabile coppia nei tornei cittadini di combattimenti tra aquiloni. Il ricco
Amir è il "pilota", Hassan il suo "secondo": difficile che il filo degli avversari riesca a
rimanere intatto quando si scontrano con
questo formidabile duo. In più Hassan, col suo viso da bambola ed il labbro
leporino, è il più forte cacciatore di aquiloni di Kabul: quando un filo viene
reciso in combattimento e l'aquilone vaga in cielo in preda al vento, lui saprà
sempre dove andrà a cadere.
Ma l'armonia tra i due ragazzini si spezza
quando qualcosa di terribile accade ad Hassan per colpa di Amir e
l'atteggiamento di quest'ultimo nei confronti dell'amico muterà. L’arrivo dei
russi a Kabul porterà alla separazione delle due “mezze famiglie” : Amir e Baba
fuggiranno in America, Alì ed Hassan resteranno chissà dove in Afghanistan.
Dopo venticinque anni Amir ha realizzato il suo sogno – mai sostenuto dal padre
Baba - di diventare scrittore, si è sposato, ha una buona vita nella sua casa
di San Francisco.
Ma ad interrompere bruscamente la
tranquillità apparentemente ritrovata ci pensa una telefonata dall'Afghanistan,
che non gli lascia scelta: lascia da parte la viltà di cui si è accusato per
tutta la vita e parte alla volta di Kabul, alla ricerca di Sohrab, il figlio di
Hassan reso orfano dalla crudeltà dei Talebani. Ma ad attenderlo a Kabul non ci
sono solo i fantasmi del passato: quello che trent'anni prima era il suo paese
ora è una terra desolata, dove i
marciapiedi sono carichi di relitti umani ammassati gli uni sugli altri, dove
avere un padre od un fratello maggiore è un lusso dopo gli stermini
talebani, dove gli aquiloni non volano
più...
L’autore vuole colpire l’animo
del lettore portandolo a conoscenza di personaggi vicini alla realtà di oggi
come Baba, un padre che non sembra mai apprezzare abbastanza il figlio; con
Hassan ci mostra la figura del povero e semplice ragazzo che crede
nell’amicizia, mostra molta ammirazione e fiducia in Amir a cui è molto legato
e non esita a difendere in ogni occasione, dimostrando così sempre forza,
generosità e coraggio. Mentre Amir si ritiene debole, non disposto a dividere
l'amore di suo padre con nessuno; ed è anche la gelosia che rovinerà questa
amicizia, rendendo Amir egoista e meschino, e successivamente un vigliacco
perché tradisce l’amico nel momento del bisogno. E’ molto bello il racconto
della caccia degli aquiloni, che però porterà sfortunatamente alla svolta del
racconto.
Molto incisive nella storia sono l’intersezione tra l’'amicizia, l'amore e la violenza che ci fanno capire che nella vita si può incontrare di tutto e che solo le persone vere sono in grado di rimanerci accanto.
Più che un libro, una lezione di vita.
Molto incisive nella storia sono l’intersezione tra l’'amicizia, l'amore e la violenza che ci fanno capire che nella vita si può incontrare di tutto e che solo le persone vere sono in grado di rimanerci accanto.
Più che un libro, una lezione di vita.
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