EMILIO SALGARI : la vita - di Giuseppe Fontana

PREMESSA :
Ho deciso di scrivere un tema su Emilio Salgari perché ,secondo me,  è tra i più grandi autori della letteratura non solo italiana , ma anche europea e penso di poter dire che è conosciuto in tutto il mondo .   Io ,di questo autore,  ho letto soltanto : “il ciclo di Sandokan” , “Il ciclo dei Corsari delle Antille ” e “Il ciclo dei corsari delle Bermude” .  Tutte queste opere che io definirei dei capolavori mi hanno entusiasmato e coinvolto senza neanche accorgermi del passare delle ore  , a eccezione di “Jolanda,  la figlia del Corsaro nero” perché a mio parere mi è sembrato abbastanza banale , non all’altezza degl’altri libri e né dei suoi precedenti (“ Il Corsaro nero”, “ La regina dei Caraibi”.) e dei suoi conseguenti (“Il figlio del Corsaro rosso” e “Gli ultimi filibustieri”.).
LA VITA :
Emilio Salgari nasce a Verona il 21 agosto 1862 e fin da ragazzo fu un accanito lettore di Verne e Stevenson . Frequentò il Regio Istituto Tecnico “P.  Sarpi” di Venezia , però con risultati negativi nelle materie di tipo scientifico e questa fu la causa per la quale fu respinto due volte agli esami per ottenere il brevetto di capitano di lungo corso , così interruppe gli studi nel 1881 .               Decise  di dedicarsi alla letteratura e 1883 pubblicò sul giornale milanese “La valigia . Giornale illustrato di viaggi” con il racconto in quattro puntate “ I selvaggi della Papuasia”. Quando divenne redattore del quotidiano veronese “La Nuova Arena” pubblicò a puntate “Tay-See” , “La Tigre della Malesia” e “La favorita del Mahdi”. Nel 1885 fu incarcerato nel carcere-fortezza di Peschiera per aver ferito gravemente in duello un giornalista  , Giuseppe Biasoli .                                                                     Il primo grande amore di Salgari è una fanciulla inglese di nobile  di nome Veronica che raffigura nei suoi romanzi come le romantiche eroine .  Grazie al successo del pubblico lavora per il quotidiano concorrente a Verona : “L’Arena” e conobbe la giovane Ida Peruzzi ( che ribattezzò  Aida ) e dimenticò la ricca inglese .                                                                                                                                  Nel 1892 si sposa con Aida  e dopo essersi trasferito a Torino inizia la sua vera carriera di scrittore , pubblicando i suoi libri per tre case editoriali contemporaneamente : Paravia di Torino , Treves di Milano e Donath di Genova per un compenso di 300-400 lire a romanzo . Però il Donath offre a Salgari un compenso fisso di tremila lire per quattro romanzi annui , essendo diventato padre di ben quattro figli dovette accettare . La sua attività assunse dei  ritmi frenetici .                                                     A Villa Ugo , la piccola dimora torinese dello scrittore , egli aveva ricostruito un campionario esotico perfettamente idoneo alle sue esigenze . C’era l’angolo jungla , la capanna indiana   , il giardinetto-foresta del Borneo . La sua fantasia ,però, trasformò le pozze della vicina campagna in acquitrini infestati da coccodrilli , gli isolotti sul Po in una Montracem da sogno e le barchette del Valentino in veloci prahos  malesi. Nel 1898 la famiglia Salgari si trasferisce a Sampierdarena .                          Un nuova editore , Bemporad di Firenze , richiese di pubblicare le opere di Salgari e questo determinò per lo scrittore un ritmo di produzione ancor più affannoso e confuso . Scriveva in maniera disordinata senza mai aver il tempo di correggere sviste o ripetizioni .                                                      Inseguiti dai creditori i Salgari  tornano a Torino in un modesto alloggio popolare di Corso Casale .             Furono anni terribili e lo scrittore reagì abusando dell’alcol e del fumo . inoltre rischiò la cecità . in questo periodo succedono due grandi avvenimenti negativi che lo portarono a fare il gesto estremo : l’indebolimento delle qualità di ideazione fantastica lo rattristarono e lo costrinsero a chiudersi in se stesso . Si aggiunsero le precarie condizioni mentali della moglie che lo spinsero a tentare il suicidio una prima volta , ma fu salvato . La moglie peggiorò e  dovette essere internata in un manicomio , Salgari soffrì l’umiliazione di  non poterle garantire un’ assistenza decorosa . Il 25 aprile 1911 pose termine alla sua vita , quarantanovenne , lasciando due lettere , una tenerissima di monito  ai figli , l’altra di accusa agli editori che lo avevano sfruttato .

NOTE PERSONALI
I libri di Salgari mi hanno appassionato perché nei suoi romanzi esplica i valori dell’amicizia , dell’amore e della fedeltà verso sia la terra nativa sia verso la terra acquisita e verso i propri comandanti che possono essere Sandokan , Yanez de Gomera , il Corsaro Nero , Morgan , e il figlio del Corsaro Rosso , il Baronetto Sir Wiliam  . Questi fattori si notano in tutti i romanzi del Salgari .
L’amore vince sempre : Darma , figlia di Tremal Naik , si sposa con il figlio del mortale nemico del padre , Suyodana , Sir Moreland vincitore contro sandokan e Tremal Naik.
Il Corsaro Nero si sposa con la figlia del suo mortale nemico il Duca di Wan Guld , la causa della morte dei suoi tre fratelli , Honorata di Wan Guld.
L’amicizia è un legame inseparabile e indivisibile : Sandokan  , Yanez , Tremal Naik e il suo servo Kammamuri . Sempre pronti ad aiutarsi vicendevolmente in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo.  Il Corsaro Nero e Morgan , quasi sempre vicini . Morgan manterrà viva quest’amicizia anche quando il Conte di Ventimiglia e Rocca Bruna sarà morto , aiutando e poi sposando la figlia.
La fedeltà verso la terra nativa e verso la terra acquisita : Sandokan vendica la propria famiglia riconquistando il regno di Kini Balù , e riconquista Mompracep . Yanez  difende l’impero dell’Assam , il regno della moglie , anche quando tutto sembra perduto , aiutato da Sandokan .
Il Corsaro Nero , infine , muore difendendo il Piemonte  dai francesi.
La fedeltà verso i comandanti si vede in tutti i libri . Prima ho criticato negativamente il libro “Jolanda , la figlia del Corsaro Nero” però è bene ricordare che Pier le Picard , il luogo tenente , muore nella salvando così Jolanda .

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